La prima giornata di studi del laboratorio
La giornata di studi rappresenta il primo step del laboratorio,
un momento importante di confronto, dove verranno presentati alcuni contributi,
elaborati dai gruppi di ricerca che, si sono organizzati tramite il Forum
del sito web dell'Associazione Arspat. L’incontro, che si terrà
presso l’Istituto Geografico Militare di Firenze, valorizza e ribadisce
l’importanza della documentazione storica e cartografica, come testimonianza
e memoria iconografica, di cui l’IGM ne è depositaria, documentazione
risalente agli Stati preunitari. L’organizzazione della giornata,
messa a punto a Bologna, durante il primo incontro del laboratorio Arspat,
il 19 luglio 2005, prevede la segmentazione in gruppi di lavoro sulle
seguenti tematiche: A) Metodi di analisi; B) La riparazione del guasto
del paesaggio; C) La formazione degli operatori. Dall’incontro di
Bologna, del 19 luglio 2005, è emerso che, per una accurata analisi
del territorio, si deve assicurare un’operazione di lettura storico
critica dei paesaggi esistenti tenendo sempre presente che, ovunque e
comunque, quanto si rileva oggi è il risultato concreto, esclusivo
ma dinamico della stratificazione dei particolari modi d’uso, fatta
nel corso del tempo dall’uomo.
L’obiettivo del laboratorio è l’approfondimento
della nuova ed emergente tematica del "Restauro del Paesaggio",
locuzione, che esprime un concetto particolare e unitario, con una propria
autonomia di significato: può considerarsi una estensione critica
del concetto di Restauro dei Monumenti, cioè il complesso di operazioni
coerenti, progettate e programmate su una parte omogenea del territorio,
finalizzate al recupero dei valori culturali per tramandarne l'esistenza,
tramite un approccio multidisciplinare. Il restauro del paesaggio consiste
nel cercare gli strumenti idonei per conservare le specifiche identità
e le vocazioni naturali del territorio, diffondendo la consapevolezza
dell’unitarietà e del valore del territorio, inteso complessivamente
nelle sue componenti ambientali, culturali e socio economiche, così
come definito nella Convenzione Europea del Paesaggio e nella necessità
di affiancare, in fase di pianificazione urbanistica, all’etica
della sostenibilità ambientale anche la cultura e la sensibilità
solitamente usate, finora, nelle sole operazioni di restauro architettonico,
diventando un aspetto centrale nelle politiche pubbliche, che tendono
a "dissolvere" tali elementi caratteristici. E’ possibile
sintetizzare in modo semplice ed esaustivo un buon "rilievo"
del territorio in modo da superare le difficoltà di rapporto tra
istituzioni e discipline diverse, per fornire una corretta base di discussione
tra amministratori e cittadini? Come e dove si possono creare le procedure
e le professionalità giuste? Si può parlare di politica
etica e di buon governo? E’ sull’approfondimento di questi
aspetti, mettendo a sistema tante componenti capaci insieme di restituire
qualità e bellezza al paesaggio, che il laboratorio "Fabbrica
del paesaggio" trova una sua ragione di lavoro.
Gli aspetti e le finalità del laboratorio “Fabbrica
del paesaggio”, emersi dall’incontro di Bologna possono essere
così riassunti: la volontà di azione concreta che accomuna
i partecipanti al laboratorio, trae spunto da una visione etica del governo
del territorio per cui tutti gli iscritti partecipano attivamente alla
messa a punto di un sistema di lavoro che al di là delle competenze
disciplinari riesca a fornire un vero e proprio sistema di supporto decisionale
riconosciuto da tutti come valido ed obiettivo. Tecnicamente questo significa
trovare un metodo oggettivo di valutazione dei paesaggi che sappia coniugare
la complessità dei contenuti paesaggistici - valori intrinseci
e correlati, derivanti dalla storia e da proiettare nel futuro - con la
cultura della partecipazione diretta in modo da sintetizzare in un unico
e riconosciuto "rilievo del territorio", che consenta di superare
gli attuali limiti della pianificazione urbanistica e dei conflitti tra
istituzioni. Il paesaggio è un elemento composito che riconduce
ad un unum la complessità delle informazioni, la loro organizzazione
e analisi. Nell’immagine di sviluppo sostenibile è incorporata
una dimensione etica che combina interessi economici e valor extraeconomici,
valori di scambio e intrinseci che sono peculiari degli ecosistemi. Una
delle cause della mancata conservazione nel tempo del patrimonio naturale
è l’assenza del capitale etico/culturale, quindi di una sensibilità
e di una capacità di apprezzare la bellezza del paesaggio.
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